CHI SIAMO

Il Cearl (Coordinamento Enti Ausiliari della Regione Lazio) rappresenta  Enti Ausiliari regionali (cliccare per l'elenco), in buona parte  impegnati nella gestione di comunità di recupero  per tossicodipendenti.  Il gruppo, costituitosi nel 1995, vede tra i suoi associati molte tra le  strutture storicamente impegnate nel territorio in percorsi riabilitativi per pazienti  TD.

Tutte le strutture aderenti  possono vantare, in virtù di pregresse convenzioni stilate con ASL, Ministeri, Comuni etc. secondo la vecchia normativa, un lungo e consolidato rapporto con i Ser.D. , sia laziali che di altre regioni.

Benché l’offerta dei servizi  sia  variegata, sia come tipo di intervento, sia come metodologia, le strutture hanno come comune  denominatore  la professionalità: tutte le sedi si avvalgono di personale qualificato, seguendo le indicazioni regionali per tipologia e numero.

 A margine (ma non marginali)  degli interventi residenziali, semiresidenziali e ambulatoriali, gli Enti Ausiliari hanno attivato una serie di attività di informazione, prevenzione, riduzione del danno, reinserimento lavorativo e sostegno terapeutico, sia sotto forma di progetti che per libera iniziativa. Anche in questi casi le azioni sono svolte da professionisti.

LA NOSTRA STORIA

Sino al 1975 l’uso (e quindi la dipendenza) da sostanze  non era visto come un problema sanitario, bensì veniva considerata reato: non vi era distinzione tra spacciatore e consumatore, entrambi venivano considerati “delinquenti” e ristretti in carcere oppure “malati mentali” e rinchiusi in manicomio. Dopo anni di battaglie, le prime pionieristiche Comunità, aiutate da famiglie e comuni cittadini, riuscirono  a far si che il fenomeno venisse considerato a livello istituzionale: nel 1975 nacque la Legge 685, che finalmente considerava il tossicodipendente un cittadino da curare. Le Comunità laziali si distinsero particolarmente, portando la Regione ad approvare, nel 1984, la legge che riconosceva gli Enti Ausiliari (ossia strutture idonee ad attuare percorsi di prevenzione,  cura e reinserimento sociale per i tossicodipendenti), mentre a livello nazionale detto riconoscimento avverrà solo nel 1990.

L’ottemperanza ad ulteriori requisiti stabiliti attraverso convenzioni consentì poi alle Comunità il riconoscimento economico del loro operato, attraverso la corresponsione di rette da parte delle USL, del Ministero di Grazia e Giustizia, dei Comuni etc. Tale stato di cose segnò un’importante sparti-acque tra le strutture che, attraverso la stipula di convenzioni, si impegnavano di fatto a mantenere il passo con i tempi, modificando e calibrando il loro intervento a seconda dell’evoluzione del fenomeno “dipendenze” e quelle che decidevano di rimanere coerenti con il loro modello di intervento iniziale, rinunciando di fatto  alla collaborazione con gli altri attori, pubblici e del privato sociale


I NOSTRI OBIETTIVI

Il Coordinamento degli Enti Ausiliari della Regione Lazio si è costituito nel 1995 con una doppia finalità:

·       proporre una riflessione sul significato e sugli scopi delle singole attività degli Enti costituenti nella prospettiva di garantire un costante miglioramento di servizi;

·       condividere con le pubbliche istituzioni scelte culturali, sociali e politiche che incidano sulle cause della marginalità e disagio sociale.

L’attività preventiva e riabilitativa svolta dalle Associazioni discende direttamente da un comune bagaglio culturale e ideale che afferma il primato della persona umana e il positivo valore della vita di gruppo.

La varietà degli interventi effettuati dalle singole Associazioni è una ricchezza da rispettare perché  espressione di un prezioso pluralismo di base in quanto capace di offrire una serie diversificata di risposte a richieste sociali sempre più variegate.

lI Coordinamento, essendo espressione del cosiddetto “privato sociale”, intende operare a fianco dello Stato e non in contrapposizione ad esso, offrendo piena collaborazione ai servizi pubblici, ma chiedendo alle pubbliche istituzioni il rispetto della propria legittimità e il riconoscimento della pari dignità.

Le Associazioni, pur consapevoli dei condizionamenti che la droga pone alla libertà individuale, operano nella prospettiva della piena responsabilità personale dei tossicodipendenti e del loro reinserimento nel tessuto sociale, nel più breve tempo possibile.

Per garantire il proprio operato e per offrirlo a quanti agiscono nel sociale, le Associazioni si impegnano:

·       a non lasciarsi condizionare da forze politiche;

·    a tenere un’amministrazione trasparente che le metta al riparo dal sospetto di servirsi dei bisogni per ricavarne interessi propri;

·      a non perseguire interessi di parte né scopi di lucro;

·       ad offrire massime garanzie sotto il profilo etico e deontologico;

·       a conformarsi alle normative nazionali e Regionali e alle successive  integrazioni;

·       a garantire il rispetto dei diritti fondamentali della persona, rifuggendo da  ogni forma di violenza fisica, psicologica e morale e da ogni forma di coercizione verso i propri soggetti utenti;