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Ripartizione del Fondo Sanitario Regionale indistinto 2017.

Sono compresi i fondi per prevenzione/cura/riabilitazione GAP


Il recente CODICE DEL TERZO SETTORE dispone dei vantaggi per la classe catastale delle strutture.  Recita, all'art. 71:

Le sedi degli enti del Terzo  settore  e  i  locali  in  cui  si
svolgono le relative attivita' istituzionali,  purche'  non  di  tipo
produttivo, sono compatibili con tutte le destinazioni d'uso omogenee
previste dal decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile  1968
n. 1444 e simili, indipendentemente dalla destinazione urbanistica. 


La Regione ha disposto nuove norme per le assunzioni nelle strutture sanitarie. Il decreto è il n. U00452 del 5/10/17 


DCA del  4 luglio 2017, n. U00252, disciplina dell'Organismo Tecnicamente Accreditante e del sistema di gestione delle verifiche per l'accreditamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie della Regione Lazio"


ASL RM5: DELIBERA  PROSECUZIONE PROGETTI (in NORMATIVE/ASL)


ASL RM4: DELIBERA  PROSECUZIONE PROGETTI (in NORMATIVE/ASL)


7 agosto 2017 

 Comunicato Miur – La Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, e la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, hanno siglato oggi un Protocollo d’intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Miur per un’azione congiunta che “rafforzi in modo organico e sinergico l’attuazione delle politiche di prevenzione dell’uso di droga e alcol tra i giovani”, in particolare in età scolare. 

Il Protocollo prevede piani, programmi educativi e iniziative ad hoc per coinvolgere studentesse e studenti, genitori, docenti. Ci saranno campagne di informazione e comunicazione mirate. Saranno realizzate specifiche attività di formazione delle e degli insegnanti a cura di soggetti qualificati e scientificamente accreditati. Per la realizzazione degli interventi ci sono 3 milioni di euro a disposizione.                                                            

“Oggi con la Ministra Valeria Fedeli abbiamo firmato il Protocollo d’Intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Miur per politiche di prevenzione dell’uso di droghe e alcol in età scolare: 3 milioni di euro in 3 anni per la realizzazione di piani, programmi educativi e campagne di informazione rivolti a studenti, insegnanti e genitori – sottolinea la Sottosegretaria Maria Elena Boschi -. L’uso di sostanze stupefacenti e alcoliche è sempre più diffuso tra i giovani, anche a causa del più facile accesso alle sostanze tramite il loro acquisto su siti internet e social network che li commercializzano: una piaga che può compromettere la crescita e lo sviluppo dei ragazzi e delle ragazze. Con l’accordo firmato oggi facciamo un passo avanti per prevenire l’abuso di queste sostanze e contrastare vere e proprie forme di schiavitù. Partire dall’educazione nelle scuole è fondamentale”, chiude Boschi.

“Il Protocollo di intesa firmato oggi tra il Miur e il Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio è una scelta importante per stare accanto a ragazze e ragazzi, con l’obiettivo di intercettare quei momenti di difficoltà o di debolezza che possono indurre a forme di dipendenza dannose per la crescita e i processi di socializzazione”, dichiara la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.            

“L’uso e l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, in particolar modo in età scolare, possono produrre danni gravi e incidere negativamente sulla qualità dell’apprendimento, della formazione personale, della capacità di immaginare e realizzare progetti di vita e di lavoro. È importante allora che a studentesse e studenti vengano dati tutti gli strumenti informativi e di prevenzione delle dipendenze e che la scuola diventi un’alleata, anche su questo terreno, per conoscere, condividere rischi, fare le scelte più giuste – prosegue la Ministra Fedeli -.  

Si tratta di lavorare sui contesti sociali, sulle modalità di accesso, sulle caratteristiche e i danni delle diverse sostanze. Il tutto sapendo porsi in ascolto e in dialogo con le ragazze e i ragazzi e in costante condivisione con le famiglie. Anche la prevenzione delle dipendenze è infatti un elemento di quel patto educativo che deve vedere tutta la società, come comunità educante, al servizio della crescita sana e positiva delle future generazioni”.

23 giugno 2017

DA INTERCEAR 

Droghe, il sistema Italia in grave difficoltà. Riprendere percorso per una proposta politica e una legge nuove

Oggi a Roma l'incontro con le istituzioni organizzato da CNCA, FeDerSerD, FICT e InterCear

COMUNICATO STAMPA

Droghe, il sistema Italia in grave difficoltà.

Occorre riprendere il percorso per una proposta politica e una legge nuove. CNCA, FeDerSerD, FICT e InterCear hanno organizzato il 20 giugno a Roma, nell'ambito del confronto con il nuovo Dipartimento politiche antidroga,un incontro con diversi esponenti delle istituzioni

Le sostanze psicoattive e le modalità di consumo mutano vorticosamente, il sistema di intervento pubblico e privato è in condizioni critiche, senza orientamenti e finanziamenti adeguati, pur tra sperimentazioni eccellenti e rilevanti inadempienze. La politica nel suo insieme sembra non essere in grado di assumersi le responsabilità necessarie di fronte a domande urgenti. Sulle droghe, l'Italia è in grave difficoltà.

Per questo, e per l'approssimarsi della Giornata mondiale della lotta all'abuso di droghe (26 giugno), Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), Federazione italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze (FeDerSerD), Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (FICT) e InterCear-Coordinamento Nazionale dei Coordinamenti Regionali degli Enti Accreditati per le dipendenze hanno organizzato oggi a Roma un incontro, in una sala messa a disposizione dalla Presidenza del Consiglio, dal titolo "Fenomeni che cambiano, servizi pubblici e del privato sociale di fronte alla sfida della modernità. Criticità, proposte e percorsi verso il domani nelle politiche sulle droghe". L'evento ha voluto essere l'occasione – dopo un lungo periodo di silenzio – per un confronto tra operatori pubblici e del terzo settore ed esponenti delle istituzioni.

Sono intervenuti Maria Contento, capo del Dipartimento politiche antidroga, Pietro Canuzzi, dell'Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo e il fenomeno della dipendenza grave del Ministero della Salute, Mila Ferri, rappresentante della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e Daniele Farina della Commissione Giustizia della Camera dei deputati, insieme agli esponenti delle più importanti reti nazionali degli operatori.

Nell'incontro sono stati messi in evidenza i tanti aspetti del tema droghe che richiederebbero ben altra attenzione e investimento da parte della collettività. In primo luogo, la notevole diffusione di sempre nuove sostanze psicoattive (Nsp). L'Osservatorio sulle droghe di Lisbona ha mappato 300 Nsp tra il 2013 e il 2015 e, nel solo 2016, ha monitorato 560 sostanze. L'allarme lanciato dall'Europa riguarda anche le modalità di consumo, oggetto di continue sperimentazioni di cui i consumatori non conoscono sempre gli effetti e i rischi.

I promotori dell'incontro hanno evidenziato l'assoluta inadeguatezza, a fronte di queste domande, della legislazione vigente, in particolare del Dpr 309/90, che – per fare solo un esempio – non permette di analizzare le sostanze in tempo reale per capire effettivamente di cosa sono composte e, dunque, gli effetti che producono e il loro reale grado di pericolosità. Inoltre, l'autonomia concessa alle Regioni nell'organizzazione dei servizi sanitari ha creato, anche nel settore delle droghe, 20 sistemi regionali diversi, a cui corrispondono tutele differenti del fondamentale diritto alla salute del cittadino (presenza o meno di servizi diversificati per adolescenti, mamme con figli, coppie, persone con disturbi psichiatrici, ecc.).

Va segnalato anche il fatto che la stessa applicazione della legge e la definizione di reato varia – su punti essenziali come, ad esempio, l'accusa di spaccio – per giudice, tribunale, esponente delle forze dell'ordine.

Infine, va ancora una volta ricordata la totale insufficienza delle risorse economiche stanziate nel campo delle dipendenze.

 

CNCA, FeDerSerD, FICT e InterCear ritengono che, a fronte di tale situazione, l'enfasi di questo ultimo periodo sul tema della legalizzazione della cannabis abbia sì rilanciato il dibattito pubblico sul tema droghe – cosa di cui c'era certamente bisogno – ma abbia rischiato di schiacciarlo su un solo aspetto, per quanto rilevante, non fosse che per il numero delle persone coinvolte. Ciò ha finito per oscurare le altre criticità sopra richiamate e il dato di fatto di un modello di consumo sempre più "normalizzato" quando non "banalizzato".